Sono sempre stato affascinato dal mondo delle discoteche, non l’ho mai nascosto: raccontare questa storia, in fondo, è anche un modo per tornare sulla strada della mia giovinezza. A Latina il nome di Virginio Moro è legato indissolubilmente alle notti della città. Con la sua discoteca Felix, la più longeva del capoluogo pontino, ha saputo interpretare i cambiamenti generazionali, mantenendo sempre vivo il cuore pulsante del divertimento notturno. Non solo imprenditore capace di leggere i tempi, ma anche ideatore di eventi speciali come: “La Notte dei Gatti”, il premio che ogni anno celebra le eccellenze del territorio. Un appuntamento che nel 2025 taglia il traguardo della sua trentunesima edizione, confermando la visione e la capacità di Virginio di andare oltre le piste da ballo, valorizzando la comunità che lo circonda. Per questo, più che un racconto, il suo è diventato un frammento di storia cittadina.
Era poco prima della metà degli anni Settanta quando iniziai a frequentare le discoteche o, meglio, i garage, quei ritrovi domenicali dove, a Latina, ci si dava appuntamento per ballare. Il primo che ricordo si chiamava “Boom” e, se la memoria non mi inganna, stava in via Giovanni Cena. Tra le canzoni che accendevano la pista c’era Never Can Say Goodbye di Gloria Gaynor. E poi c’erano i lenti, irrinunciabili, con cui si trovava il coraggio di invitare una ragazza a ballare: il pretesto più semplice per avvicinarsi davvero.

L'ingresso della discoteca Felix in via Don Torello LatinaTempi memorabili, a un passo dall’uscita di un film destinato a segnare un’epoca: La febbre del sabato sera, che avrebbe fatto esplodere il fenomeno delle discoteche in tutto il mondo. Anche a Latina e dintorni, in quegli anni, erano già nati diversi locali: tra i primi c’era il Felix. Fu aperto da tre ragazzi, ma durò poco. Alla fine del 1978, un nuovo gruppo di giovani, guidato dal poco più che ventenne Virginio Moro, lo rilevò trasformandolo in una vera e propria discoteca all’avanguardia per quei tempi.
Se Roma ha avuto Giancarlo Bornigia, fondatore del leggendario Piper Club, Latina può vantare il suo pioniere della vita notturna: Virginio Moro, unico proprietario di una discoteca che resiste da quasi mezzo secolo, un record che parla da sé.
La storia di Virginio Moro

Virginio Moro nasce a Cisterna di Latina il 5 dicembre 1955, secondo di quattro figli. Suo padre, Giuseppe, originario del Veneto, è arrivato con la famiglia nell’Agro Pontino negli anni Trenta, durante la bonifica. Con il grado di sergente maggiore, è arruolato nell’Esercito, ma la sua vita cambia quando conosce Fiorenza Nocella, una giovane ragazza di Cisterna: se ne innamora e decide di sposarla. Una scelta che lo costringe a lasciare l’esercito, perché ai militari al di sotto dei ventisette anni non è consentito sposarsi.
Per un periodo Giuseppe lavora, in giro per l’Italia, nell’ambito delle raffinerie. Poi, finalmente, riesce a trovare un impiego stabile in una grande fabbrica americana di pneumatici: la GoodYear, che hanno appena inaugurato a Cisterna. La famiglia vive a Latina, ma Virginio nascerà a Cisterna, nella casa della nonna materna, che si prende cura della figlia durante e dopo il parto.

Latina anni '70: Virginio Moro a dx con la divisa della FulgorcaviFrequenta le scuole elementari al Col di Lana e le medie al Palazzo M. Già da bambino Virginio è incline verso lo sport, in particolare per il calcio. A undici anni entra nel vivaio della Fulgorcavi di Latina e a quattordici gioca con gli allievi regionali. Terminata la scuola media si iscrive all’Istituto Tecnico Industriale Galileo Galilei, dove ottiene il diploma di perito elettrotecnico. In quegli anni il calcio resta al centro del suo mondo: diventa capitano della squadra dell’Istituto, confermando le sue doti di leadership.

Virginio adolescenteOltre al calcio, Virginio coltiva una passione che presto diventerà determinante: le sale da ballo. A soli quindici anni, insieme ad alcuni amici, apre un piccolo locale dietro l’acquedotto di Latina, il Black White. Dopo la maturità si iscrive a Giurisprudenza, ma nel frattempo continua a giocare, prima con il Nettuno e poi con la Vis Sezze. Eppure il richiamo della notte non lo abbandona: l’idea di gestire un locale resta sempre viva.
1978: inaugurazione del Felix
Quando scopre che a Latina c’è una discoteca chiusa da tempo, Virginio inizia a sognare a occhi aperti. Coinvolge quattro amici: Giuseppe Di Nardo, Romano Agostini e i fratelli Umberto e Narciso Peloso. Alla fine del 1978 il Felix viene completamente ristrutturato e inaugurato. I ragazzi hanno voglia di ballare e la pista si riempie, segno che l’intuizione è stata giusta.

Virginio con la moglie Patrizia Mele e le figlie Martina e GiuliaMa intanto bisogna pensare anche al futuro: quando si presenta l’occasione di un posto all’Ispettorato del lavoro, come assistente, Virginio non ci pensa due volte. A soli venticinque anni saluta definitivamente il calcio e abbandona l’università, per dedicarsi al nuovo impiego, ma il Felix resta il suo gioiello più prezioso. Qualche anno dopo arriva anche l’amore: in biblioteca conosce Patrizia Mele, una bella ragazza di Latina. I due si sposeranno nel 1985 e avranno due figlie, Martina e Giulia.

Giuseppe Moro e Fiorenza Nocella, papà e mamma di Virginio, con la nipotina.Il Felix, per stare al passo con i tempi, viene ingrandito. Gli amici scelgono altre strade professionali e gli cedono le loro quote: Virginio resta solo al timone, con la consapevolezza di aver imparato davvero il mestiere. Ma non basta conoscerlo: occorre saper intercettare le nuove tendenze, perché le generazioni cambiano. Alla fine degli anni Ottanta la concorrenza è tanta, e Virginio intuisce che per restare competitivo deve puntare sui PR, i veri influencer dell’epoca. Così coinvolge i giovani più seguiti in città, capaci di attrarre la nuova gioventù.
Gli anni ’90 e I locali estivi

Negli anni Novanta il Felix conquista visibilità anche a livello nazionale, grazie ai numerosi personaggi che, di volta in volta, vengono invitati a calcare la sua pista. Durante l’estate il locale chiude, ma Virginio non si ferma: di anno in anno prende in gestione i club nelle località balneari pontine. A Terracina con il del Papillon: lo aiutano gli amici Franco Gasparri ed Eleonora Giorgi, per la direzione artistica si avvale del celebre visagista Gil Cagnè. Poi sarà la volta de Disco River, con la collaborazione dell’attrice Eleonora Vallone.

Il Felix a Domenica "in" considerata tra le prime quattro discoteche italiane A San Felice Circeo, invece, Virginio dà nuova vita allo Chez Ninà, affidandone la direzione a Ciccio Nizzo del Gilda di Roma. Per alcune estati prende in gestione anche La Bussola, storica discoteca simbolo degli anni Sessanta. Ma negli anni Novanta Virginio inventa anche la Notte dei Gatti, in onore del suo Felix, dove vengono premiate le eccellenze del territorio pontino in vari settori. Oggi giunta alla trentunesima edizione.

Una giovanissima Manuela Arcuri dietro il bancone-bar del Felix Intorno a lui si muove una squadra di PR affiatata, composta da volti noti della nightlife pontina come Marco Olimpieri, Orfeo, Cipolla, Tonino Ascenzi, Giorgio Di Giorgio, Alessio Maurizi, Massimo Spaziani, Bruno Bozza, Marco Gargani, Manuel Kerry, il Sergente, Tiziano Ricci, Costantino Sicconi, Ciardi, Dario Carrots, Domenico Bucci, Emanuele Pes… Accanto a loro, un gruppo di ragazze capaci di portare freschezza e fascino alle serate: Francesca Maiolino, Emanuela Sanità, Manuela Arcuri, Sara Tedesco, Ilaria Spada, Serena Fauttilli, Claudia Calisi, Monica Pepe, Daniela Menichelli… Un mix di energia e personalità per quegli anni indimenticabili.

Virginio Moro con Carlo VerdoneGli anni 2000 e la crisi delle discoteche
Poi arrivano gli anni 2000, un periodo difficile per le discoteche. Molti locali chiudono definitivamente, ma Virginio resiste grazie alle sue intuizioni. Nel 2007 decide di innovare ancora: divide il suo Felix e dedica una parte alla moda del momento, la “cena spettacolo”, dando vita a un nuovo spazio chiamato Biancoro.
Nel 2014 sorprende ancora una volta tutti, reinventandosi produttore cinematografico. Entra nel mondo del cinema con il film “Bologna 2 Agosto… i giorni della collera”, diretto da Giorgio Molteni e Daniele Santamaria Maurizio. L’opera ripercorre gli anni di piombo, fino a culminare nella drammatica strage alla stazione di Bologna. Inoltre Virginio è stato il primo presidente non romano del SILB( associazioni locali discoteche) della regione Lazio.

Virginio Moro a dx con il cast del film da lui prodotto: "Bologna 2 agosto... i giorni della collera". Protagonisti Marika Frassino al centro e Lorenzo Flaherty con la locandinaDopo una vita trascorsa a lavorare senza sosta, nel 2021 Virginio sceglie di fermarsi per stare accanto a sua moglie, colpita da una malattia incurabile. Il Felix rimane chiuso per due anni: un tempo di sofferenza profonda, vissuta da Patrizia e da chi le vuole bene. La sua scomparsa arriva il 31 agosto 2023, circondata dall’affetto della sua famiglia.

Patrizia Mele con le due figlie Martina e GiuliaL’incontro con Virginio
Incontro Virginio nel suo locale, impegnato in una ristrutturazione totale del suo Felix. Un lavoro imponente, necessario per l’adeguamento alle nuove normative sulla sicurezza. Lo conosco da sempre: abbiamo frequentato lo stesso istituto anche se io ho qualche anno di meno. Ci incrociavamo spesso tra i corridoi della scuola.
Virginio, che futuro hanno le discoteche?
“È diventato tutto difficile, oggi resiste solo chi ha le mura di proprietà, gli altri sono destinati alla chiusura”
Quale personaggio ti ha dato più visibilità?
“Lele Mora è stato tra i più importanti: ha portato tanti personaggi dello spettacolo a festeggiare i loro compleanni al Felix”
Tu sei stato un rivoluzionario delle discoteche, in che cosa sei arrivato prima degli altri?
“Con i matinée sono stato tra i primi in Italia. Ma di una cosa vado veramente orgoglioso: quando dalla Riviera Romagnola venivano a copiare le nostre scenografie”
Di Manuela Arcuri cosa mi dici?
“Manuela ha lavorato al Felix per sei-sette anni. Ha iniziato come barista, poi è salita sul cubo a ballare, fino a diventare ragazza immagine. Penso sia stata un’esperienza importante per lei. E non è l’unico volto noto a essere passato dal locale: anche Ilaria Spada ha iniziato come PR al Felix, prima di intraprendere la sua carriera artistica”
Un DJ su tutti?
“Senza dubbio Daniele Vellani. Ma non posso non nominare anche Antonello Bortolotto e Patrizio Attampato”

Enzo Arbore, al centro, mentre canta nel pianobar del Felix Alla soglia dei settant’anni, la vita di Virginio non è stata sempre semplice, come potrebbe apparire, ma nonostante tutto ha sempre pensato a far divertire gli altri. Raccontare la sua storia e del suo Felix è stato, per me, come tornare indietro nel tempo, quando il futuro sembrava ancora tutto da scrivere. Oggi so che quella storia continua, e che una parte della mia giovinezza balla ancora lì dentro.
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