Michela Roc, la regina dei fotoromanzi nata a Littoria

Michela Roc, la regina dei fotoromanzi nata a Littoria

Non è un mistero che Latina abbia la gioventù tra le più belle d’Italia. Dagli anni Trenta la mescolanza di persone, provenienti da diverse regioni d’Italia, ha generato grande bellezza. Già dagli anni Cinquanta e Sessanta il risultato era visibile a tutti, bastava frequentare lo struscio principale della città per rendersi conto della bellezza della gioventù latinense. Sfruttando quelle doti naturali, qualcuno riuscì anche ad emergere. Dei ragazzi, il più bello, Francesco Porzi (Biscotto), divenne attore e fotomodello, purtroppo morì giovanissimo. Tra le ragazze spiccava la bellezza disarmante di Biancamaria Roccatani, che divenne la regina dei fotoromanzi con il nome di Michela Roc. Per quel che è possibile (perché non è stato affatto facile), vi racconterò la storia della più bella ragazza di Latina, tra successi e rimpianti.

Scipione Salvagni: il farmacista umanista bassianese doc

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In ogni comunità ci sono persone che brillano per la loro generosità verso gli altri, figure spesso inaspettate che compiono gesti nobili. Latina, fortunata in questo, ha avuto diversi mecenati. Tra tutti spicca la famiglia Porfiri, emblematici benefattori che hanno lasciato un segno indelebile nella città, con la donazione del padiglione oncologico intitolato al figlio…

Argia Pozzana è volata via, con lei anche un po’ della mia fanciullezza

Argia Pozzana è volata via, con lei anche un po’ della mia fanciullezza

Ero bambino quando vidi quella “Coppi” in vetrina, nel negozio di Pozzana in piazza San Marco. Una bicicletta da corsa fantastica. Per me era un sogno, ma non tutti i sogni si avverano. Mio padre me ne comprò una di un’altra marca e non da corsa. In quegli anni bisognava accontentarsi, e non ebbi il coraggio di dirgli che avrei voluto la “Coppi”, al posto di quella che mi aveva appena regalato. Mi accontentai quindi di vederla in vetrina ogni volta che andavo in quel negozio, dove c’era anche l’officina. Mi piaceva respirare quegli odori pungenti di mastice e di gomma. C’andavo così spesso che imparai a ripararmi la ruota da solo, me lo aveva insegnato Argia Pozzana. Mi metteva a disposizione tutto l’occorrente: le leve per togliere il copertone, la bacinella piena d’acqua per immergerci la camera d’aria, la carta vetrata per passarla dove c’era il buco, il mastice e per tappare la foratura le tip top o pezzetti di camera d’aria.

Alfonso Mazzola: industria e arte, legate dal “Premio COMEL” internazionale

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Scrivendo e riscrivendo la storia dei personaggi di Latina mi trovo sempre più spesso a incrociare nomi già menzionati: cognomi che mi suonano familiari perché già raccontati. Sembrano siano tutti imparentati tra loro. Alcune famiglie arrivate negli anni Trenta a Littoria, inevitabilmente, si sono intrecciate magari con amori sbocciati tra le poche vie di una città appena nata, attratti forse da dialetti diversi. Latina è bella per questo, per le sue mille storie, perché sono le persone che fanno la storia di una città… Vi ho già raccontato dei fratelli Giorgio e Pietro Mazzola, che aprirono il primo pianobar di Latina, il Leone Rosso. Oggi, invece, vi racconterò del loro zio Alfonso, che fondò negli anni Sessanta la COMEL, una delle eccellenze industriali di Latina.