Clara Galante, l’attrice internazionale di Latina con nel cuore una “Perla”

Clara Galante, l’attrice internazionale di Latina con nel cuore una “Perla”

Latina è terra di luce e orizzonti larghi, capace di far nascere talenti che spesso trovano riconoscimento lontano da casa. Eppure, c’è chi torna spesso, portando con sé il bagaglio di esperienze e il respiro di mondi diversi. Clara Galante è una di queste voci: un’artista che non ha mai reciso il filo con la sua città. Ogni ritorno è un incontro con i volti familiari, con i luoghi che l’hanno cresciuta, con quel paesaggio che mescola il profumo del mare e della campagna. Clara rientra a Latina con naturalezza: lascia alle spalle i panni dell’attrice e si confonde tra la folla, riappropriandosi del suo passato nelle vie della città. Nei suoi passi, Latina ritrova un po’ di sé e, forse, scopre quanto i suoi talenti possano essere un orgoglio da raccontare.

Alberto Pizzi: il vecchio “Comunale” e il suo terzino destro

Alberto Pizzi: il vecchio “Comunale” e il suo terzino destro

Alberto Pizzi fa parte di quei calciatori rimasti incisi nella memoria dei tifosi del Latina Calcio, quando le immagini sembravano scorrere solo in bianco e nero. Cresciuto nelle giovanili del Parma, il suo talento lo ha portato a calcare i campi in diverse città, indossando maglie e colori differenti. Negli anni Sessanta, il destino lo ha condotto a Latina, allora giovane e vivace realtà sportiva, dove non solo ha trovato una squadra pronta ad accoglierlo, ma anche l’amore e un senso di appartenenza che lo hanno spinto a restare per sempre. Da quel momento, la città pontina è diventata la sua casa, e il suo nome resta ancora oggi legato a quella mitica formazione del Latina che, per talento e cuore, avrebbe meritato una categoria più blasonata.

Claudio Salvucci: quando il pane profuma di storia

Claudio Salvucci: quando il pane profuma di storia

Tante famiglie arrivarono nell’Agro Pontino anche dalle Marche, Abruzzo, Molise… Furono molti gli operai di queste regioni a lavorare nella bonifica integrale. Ma l’emigrazione verso la nuova città continuò anche dopo la guerra. La famiglia Salvucci giunse dalle Marche alla fine degli anni Quaranta, con pochi bagagli e un mestiere antico nelle mani: quello del fornaio. Latina, giovane città in pieno fermento, prometteva lavoro, terra fertile e nuove strade da percorrere. Fu una scommessa di famiglia, fondata sull’esperienza tramandata tra le mura di casa, dove il pane si impastava da generazioni. Oggi, a più di settant’anni da quel viaggio, Claudio che di anni ne ha ottantadue è ancora lì, nel suo laboratorio, a impastare pane nel suo vapoforno. Porta avanti la tradizione insieme alle sue due figlie, Silvia e Fabiana, testimoni di una storia che profuma di lievito, sacrificio e orgoglio.

Francesco Paolo Martelli: l’artista pontino tra pittura, lutti e rinascite

Francesco Paolo Martelli: l’artista pontino tra pittura, lutti e rinascite

La storia che vi sto per raccontare è un turbinio di emozioni, tinte di mille colori, che spero vi coinvolgerà così come ha coinvolto me. È la storia di un artista che non ha mai frequentato accademie o scuole d’arte: il suo unico vero banco di scuola è stata la strada. E non in senso figurato. Per anni ha indossato l’uniforme da vigile urbano, osservando la vita scorrere, immerso nel caos quotidiano e nell’umanità brulicante. È lì che ha imparato ad assorbire i dettagli, a dare forma all’emozione. Oggi, anche se il tempo comincia a pesare, la pittura di Francesco Paolo Martelli rimane travolgente: un’esplosione vibrante di luce e sentimento. Autodidatta, sì, ma con una voce artistica inconfondibile, affinata giorno dopo giorno sul campo, pennellata dopo pennellata, vita dopo vita, tra lutti e rinascita.