Giuseppe Mascetti: la storia del signore della foto accanto a mio padre

Giuseppe Mascetti: la storia del signore della foto accanto a mio padre

Mentre scrivo le storie e guardo le foto in bianco e nero dei protagonisti ho la sensazione di essere lì, insieme a loro. Sono frammenti di vita che un obiettivo rende quegli attimi immortali. L’emozione di una vecchia foto è così forte che ci puoi quasi cascare dentro. Per questo i miei scritti sono arricchiti da immagini del passato, perché rendono il racconto più coinvolgente e più vicino ai protagonisti della storia. Questo che sto per raccontarvi nasce proprio da una foto in bianco e nero, che però mi riguarda da vicino. La trovai dopo la morte di mio padre in un baule di ricordi. Nella foto c’è un signore accanto a mio padre. Ma chi è quel signore? Me lo sono domandato per anni. Alla fine l’ho scoperto: si chiamava Giuseppe Mascetti.

La storia di Don Mario: dalle Lestre a San Luca

La storia di Don Mario: dalle Lestre a San Luca

Tra le numerose storie dei personaggi di Littoria, poi divenuta Latina, ho raccontato le vicende di diversi medici che hanno svolto un ruolo fondamentale prima e dopo la fondazione della città. Un altro pilastro della nuova comunità pontina fu senza dubbio la Chiesa, a cominciare dal primo parroco di San Marco, Don Carlo Torello, un piccolo grande uomo che guidò la comunità con saggezza e coraggio anche durante la guerra. In seguito, altri sacerdoti si adoperarono per il bene della comunità, lasciando un’impronta indelebile nella storia della nostra città. Tra questi Don Mario Sbarigia, scomparso poco più di un anno fa. La sua storia merita di essere raccontata…

Umberto Giovannetti: il fabbro che portò la “Lambretta” a Latina

Umberto Giovannetti: il fabbro che portò la “Lambretta” a Latina

Littoria avrebbe dovuto essere un borgo rurale, ma il conte Valentino Orsolini Cencelli, presidente dell’Opera Nazionale Combattenti, riuscì a convincere Benito Mussolini, non completamente persuaso, a fondarla come una vera e propria città. L’urbanista Oriolo Frezzotti ne disegnò il piano, immaginando un futuro in cui le automobili avrebbero avuto un ruolo centrale, nonostante negli anni Trenta fossero ancora rare. A Littoria, infatti, ci si spostava principalmente a cavallo o con la bicicletta. Tuttavia, il dopoguerra avrebbe dato ragione a Frezzotti. Prima delle automobili, però, arrivarono la Vespa e la Lambretta, che rivoluzionarono il modo di spostarsi. A Latina la Lambretta arrivò grazie alla famiglia Giovannetti, capeggiati da Umberto di professione fabbro.

Argia Pozzana è volata via, con lei anche un po’ della mia fanciullezza

Argia Pozzana è volata via, con lei anche un po’ della mia fanciullezza

Ero bambino quando vidi quella “Coppi” in vetrina, nel negozio di Pozzana in piazza San Marco. Una bicicletta da corsa fantastica. Per me era un sogno, ma non tutti i sogni si avverano. Mio padre me ne comprò una di un’altra marca e non da corsa. In quegli anni bisognava accontentarsi, e non ebbi il coraggio di dirgli che avrei voluto la “Coppi”, al posto di quella che mi aveva appena regalato. Mi accontentai quindi di vederla in vetrina ogni volta che andavo in quel negozio, dove c’era anche l’officina. Mi piaceva respirare quegli odori pungenti di mastice e di gomma. C’andavo così spesso che imparai a ripararmi la ruota da solo, me lo aveva insegnato Argia Pozzana. Mi metteva a disposizione tutto l’occorrente: le leve per togliere il copertone, la bacinella piena d’acqua per immergerci la camera d’aria, la carta vetrata per passarla dove c’era il buco, il mastice e per tappare la foratura le tip top o pezzetti di camera d’aria.