C’è un filo invisibile che lega l’acqua e l’aria nella vita di Piergiulio Subiaco. L’acqua delle terre pontine, che ha imparato a conoscere e proteggere al Consorzio di Bonifica di Latina. E l’aria attraversata dalle onde radio, quando ottenne il brevetto di radioamatore. Due passioni solo in apparenza lontane, unite dallo stesso spirito: la curiosità di ascoltare, comprendere e connettere il mondo che lo circonda. Il suo amore profondo per i canali di bonifica e per il fiume Ufente, da tenere sempre sotto controllo perché le acque non si riprendano l’Agro Pontino. Lo stesso amore che, attraverso le onde radio e il suo apparato, lo ha portato a parlare con il Re di Giordania e con il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, entrambi appassionati radioamatori.
È bene ricordarlo: se il territorio pontino oggi vive in equilibrio con le acque, lo deve soprattutto alle pompe idrovore e ai canali di bonifica. Senza di loro, questa pianura sarebbe ancora una palude. L’impianto idrovoro più importante è quello di Mazzocchio, nel comune di Pontinia. Fu realizzato, nel 1934, per il Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino, in soli sette mesi: allora era il più grande impianto del mondo e, ancora oggi, resta uno dei più imponenti d’Europa. È uno spettacolo: vi consiglio di andarlo a visitare.

Pietro Incardona e Piergiulio Subiaco: gli storici del Consorzio di BonificaIo ho avuto la fortuna di assistere all’accensione di una delle sette pompe idrovore, che da novantuno anni continuano a vigilare su queste terre. È stato un momento di pura emozione. Uno dei massimi esperti di quell’impianto, ma anche di tutto il Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino, è Piergiulio Subiaco. Parlando con la mia amica giornalista Renata Tomasini Guerrini, ho scoperto che è suo zio. E così, grazie a lei, ho avuto l’occasione di incontrarlo e di ascoltare la sua storia.
La storia di Piergiulio Subiaco e della sua famiglia

Piergiulio Subiaco nasce a Sonnino il 22 dicembre 1943, secondo e ultimo figlio di Maurizio e Natalina Subiaco. Prima di lui, il fratello Virgilio. Il padre, Maurizio, a soli quindici anni emigra in Argentina, ma nel 1915, chiamato alle armi, è costretto a tornare in Italia. Partecipa alla battaglia di Caporetto, dove viene catturato dagli austriaci e deportato in un campo di prigionia in Germania. Terminata la guerra, rientra a Sonnino, completa gli studi magistrali e inizia a insegnare nelle scuole elementari: d’inverno a San Donato, e in primavera a Bassiano.
Per sette anni si dedica all’insegnamento, ma con l’avvio della bonifica integrale dell’Agro Pontino decide di cambiare strada. Inizia a lavorare nella Confederazione fascista degli agricoltori, trasferendosi nella nuova città di Littoria, insieme alla moglie Natalina e al figlio Virgilio. Nel 1943, però, in piena Seconda guerra mondiale tornano a Sonnino, considerato un luogo più sicuro. È lì che nascerà il loro secondo figlio, Piergiulio.

Maurizio e Natalina SubiacoTerminato il conflitto, Maurizio Subiaco è tra i fondatori della Federazione Nazionale dei Coltivatori Diretti e diventa direttore della Coldiretti di Latina. Il suo incarico è delicato: ridisegnare la mappa dei terreni assegnati durante il periodo fascista, valutandone la redditività e la corretta distribuzione. Ma lui e i suoi collaboratori si accorgono che il criterio adottato all’epoca è equo. Decidono così di mantenere invariata la situazione, confermando gli appezzamenti a chi già li coltiva e garantendo continuità alle famiglie del territorio.

La famiglia SubiacoLa passione di Piergiulio per l’elettricità e telecomunicazioni
Piergiulio Subiaco frequenta le scuole elementari a Piazza Dante per i primi tre anni, poi viene trasferito in una nuova scuola (l’attuale Tasso), per far fronte al crescente numero di bambini. Per le scuole medie è tra i primi a frequentare le aule del Palazzo M, nella parte appena ristrutturata dopo i danni della guerra. Sono anni in cui comincia a emergere la sua curiosità per tutto ciò che riguarda l’elettricità e le radio, un interesse che presto diventerà una vera passione.

Piergiulio Subiaco alle scuole elementari Alle scuole superiori si iscrive all’Istituto tecnico “Vittorio Veneto”, indirizzo geometri. In quegli anni cresce in lui anche l’interesse per le telecomunicazioni. Frequenta altri ragazzi animati dalla stessa passione, come Peppino Pitton e Mario Lauretti, e insieme decidono di conseguire il brevetto di radioamatore. Nel 1964 saranno i primi a Latina a ottenerlo, anche se il vero precursore dei radioamatori pontini resta Enzo Fiorletta, figura di riferimento per tutti gli appassionati dell’epoca.

Piergiulio Subiaco al servizio militare nell'Esercito a CivitavecchiaRaggiunta la maturità e ottenuto il diploma di geometra, Piergiulio deve assolvere gli obblighi di leva. Viene arruolato nell’Esercito e destinato a Civitavecchia, dove viene impiegato come topografo, ruolo in linea con la sua inclinazione per le telecomunicazioni. Terminato il servizio militare, partecipa a un concorso per entrare come geometra al Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino, che supera brillantemente. All’inizio viene assegnato all’ufficio amministrativo, una mansione che non lo entusiasma, ma è solo una parentesi: presto tutto cambierà.

Piergiulio Subiaco sempre attento agli argini dei canali di bonificaL’amore con Romana Guerrini

1968. In una delle tante feste che i giovani organizzano a Latina, Piergiulio partecipa insieme a un amico: la serata si svolge in un garage di Piazza Bruno Buozzi. Lì incontrano due ragazze, e una di loro confessa di non sapere ballare. Si chiama Romana Guerrini. Anche Piergiulio, in realtà, non sa ballare. Così, mentre tutti gli altri si muovono a ritmo di musica, loro due restano a parlare. È l’inizio di una conoscenza speciale.
A festa finita, il gruppo parte per Sabaudia, dove ci sono le giostre: sarà proprio lì che arriverà il loro primo bacio. Da allora, non si lasceranno più. Dopo quattro anni di fidanzamento, Romana e Piergiulio convolano a nozze, e dal loro matrimonio nasce Eugenio. Anche nel lavoro arrivano le soddisfazioni: Piergiulio lascia l’ufficio amministrativo per dedicarsi al settore tecnico del Consorzio di Bonifica. Con il tempo viene promosso capoufficio nella sede tecnica di Ponte Maggiore, lungo la via Appia, nel territorio di Terracina.

Piergiulio Subiaco e Romana Guerrini nel giorno delle nozzeIl nuovo incarico di supervisore tecnico lo porta a seguire da vicino i lavori degli appaltatori e dello stesso Consorzio di Bonifica, con particolare attenzione al controllo degli argini dei canali di bonifica. È un lavoro di grande responsabilità: se qualcosa dovesse andare storto, l’intero Agro Pontino rischierebbe di finire sott’acqua. Nel 2001 Piergiulio raggiunge la pensione, ma continua a collaborare come consulente esterno, essendo ormai riconosciuto come memoria storica del Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino.

Piergiulio Subiaco con Enzo Fiorletta: amici e grandi appassionati radioamatoriLa sua profonda conoscenza del territorio lo porta, nel 2005, alla pubblicazione del libro “La palude cancellata”, scritto a quattro mani con l’amico e collega Pietro Incardona, altro protagonista storico del Consorzio di Bonifica. Parallelamente, la passione di Piergiulio per le telecomunicazioni non si affievolisce mai: già dal 1995 inizia a collaborare con Mariano De Pasquale, fondatore del Museo di Piana delle Orme, per la realizzazione di due capannoni tematici: uno dedicato alla storia della radio e l’altro alla storia del Consorzio di Bonifica.
L’incontro con Piergiulio Subiaco
Incontro Piergiulio a casa sua. Ad accogliermi c’è la moglie Romana, sorella dell’indimenticata giornalista pontina Susetta Guerrini, a cui è stato dedicato il parco nel quartiere Q4. Con me c’è anche Renata, che mi ha fatto da gancio con lo zio. Appena lo vedo, mi accorgo che in realtà lo conosco da sempre: frequentava spesso il negozio della mia famiglia, e così entriamo subito in confidenza. Romana, sorridendo, ci tiene a precisare che Piergiulio è stato anche vocalista nella Corale San Marco.
Piergiulio, c’è mai stato un momento particolarmente difficile per la tenuta degli argini in cui hai avuto paura?
“Sì, alla fine degli anni Sessanta ci fu quasi un’alluvione. Quello che ci preoccupava di più era il fiume Ufente, arrivato quasi all’orlo. Io ero all’impianto di Mazzocchio e ricordo che le idrovore erano tutte e sette in funzione, cosa che accadeva rarissimamente. Per fortuna riuscimmo a tenere tutto sotto controllo”
Anni fa visitai l’impianto idrovoro di Mazzocchio e vidi diversi turisti stranieri. È così importante?
“Direi di sì. Quando ancora lavoravo al Consorzio, organizzammo diversi convegni: venivano da ogni parte del mondo per conoscere i segreti della bonifica pontina”
Parliamo dei radioamatori: con l’avvento di internet e dei cellulari esistono ancora?
“Esisteranno sempre. C’è un’associazione nazionale e una anche a Latina. Quando si verificano emergenze nazionali, come terremoti o alluvioni, i radioamatori diventano indispensabili: le prime cose che saltano sono l’energia elettrica e le telecomunicazioni, e l’unico mezzo per comunicare resta l’apparato del radioamatore”
Con il tuo apparato ti connettevi con tutto il mondo, ma come vi capivate?
“Il linguaggio dei radioamatori si basa principalmente sul Codice Q, un sistema universale di sigle di tre lettere che iniziano con la Q. È un linguaggio comune a tutti, che permette di comunicare anche tra persone di paesi e lingue diverse. Una volta mi ritrovai a parlare con il Re di Giordania, anche lui appassionato radioamatore. E un’altra volta con il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che in seguito inviò un telegramma ai radioamatori di Latina per celebrare i vent’anni dalla fondazione dell’associazione provinciale”

La più alta riconoscenza per un radioamatorePiergiulio Subiaco ha vegliato sull’acqua, ha studiato la storia della bonifica, ha trasmesso il suo sapere ai più giovani e, tra un collegamento radio e un argine da controllare, ha contribuito a mantenere vivo lo spirito di un territorio rinato dal fango. La sua voce continuerà a raccontare la storia di una palude cancellata, ma mai dimenticata.
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