Incastonata tra le rocce dei monti Lepini, Norma si affaccia vertiginosamente sulla pianura pontina, offrendo uno dei panorami più suggestivi del Lazio. Meta prediletta per chi ama librarsi nel vuoto con un parapendio. Ma il paese custodisce anche storie radicate nella terra, nei sapori e nelle tradizioni. È qui che nasce l’avventura di Massimo Chima che, con passione e visione, ha dato vita all’Antica Norba: un’azienda dolciaria che affonda le sue radici nel territorio e si è specializzata in creazioni d’eccellenza. Protagonista di un racconto fatto di gusto, identità e innovazione, l’azienda guarda lontano. Ma tutto questo lo deve a una famiglia friulana, che aprì la prima pasticceria a Littoria, in particolar modo a Glauco Figini.
Chi vuole ammirare dall’alto le bellezze del territorio pontino sale nei paesi arroccati sui monti Lepini. Cori, Norma, Sezze e Sermoneta dominano la pianura, ma Norma colpisce più di tutti: si affaccia a strapiombo sulla piana, con un dislivello di 444 metri, che toglie il fiato. I parapendisti la scelgono tra le prime mete in Italia, per lanciarsi nel vuoto. Arrivano addirittura anche dall’estero. La posizione favorevole e le correnti ascensionali permettono voli lunghi e spettacolari.

Norma (LT) l'affascinante paese dei monti Lepini che affaccia a strapiombo sulla pianura pontina (Foto di Stefano Orlando)
A Norma non ti limiti ad ammirare un panorama eccezionale: nelle giornate limpide puoi scorgere la città di Latina, il mare, i laghi, il maestoso promontorio del Circeo e tutte le isole pontine. Ma il paese non si ferma alla vista: offre molto anche a terra. A differenza di altri paesi dei Lepini, si sviluppa su un altopiano, senza troppe salite o discese. E proprio camminando tra le sue vie, incontriamo il gusto.

Il nuovo marchio dell'Antica Norba
fondata da Massimo Chima
Tra i piatti tipici della tradizione normese spicca la ‘ramiccia’, una pasta fresca all’uovo che i cuochi locali condiscono con sugo di castrato, ragù di cinghiale o funghi porcini. Non mancano gli ‘strozzapreti’, impastati solo con acqua e farina. Dalla terra arrivano le olive verdi, protagoniste della tavola contadina, insieme a dolci semplici ma irresistibili come le “ciambelle scottolate”, cotte al forno, e biscotti a base di frutta secca che profumano di casa.
Ma a rendere ancora più dolce il volto di Norma ci ha pensato Massimo Chima trasformando un piccolo forno artigianale in un’azienda dolciaria d’eccellenza. Oggi i suoi dolci e il suo cioccolato raccontano la tradizione del paese, portandone i sapori in tutta Italia. Ecco, voglio raccontarvi la sua storia: quella di un uomo che ha mescolato passione, territorio e visione.
Massimo Chima e l’Antica Norba: la storia dolciaria che ha trasformato Norma

Massimo Chima nasce a Norma il 2 ottobre 1956, primo di due figli: dopo di lui arriva Adriana. Il padre, Amleto, lavora come carpentiere nei cantieri di Roma, mentre la madre, Ernesta Santucci, si dedica alla casa. Con il tempo, Amleto trova un impiego stabile come meccanico alla Findus e, nel frattempo, apre una piccola fiaschetteria nel centro del paese. Massimo lo affianca fin da ragazzino, imparando presto il valore del lavoro. Ma sceglie di non abbandonare gli studi.
Dopo aver frequentato le scuole elementari e medie a Norma, Massimo si iscrive al liceo scientifico G.B. Grassi di Latina. Ogni mattina prende l’unico pullman che collega il paese alla città. Al ritorno, quando il padre è di turno, lo aspetta il lavoro nella fiaschetteria. La sera, invece, apre i libri e continua a studiare. Nel 1976, subito dopo la maturità, arriva l’occasione: un piccolo forno, a pochi passi dalla fiaschetteria, sta per chiudere. Massimo non ci pensa troppo. Insieme al padre decide di rilevarlo e di mettersi in gioco.

Amleto Chima nel piccolo forno di Norma
Nasce così la sua prima vera sfida imprenditoriale, fatta di farina, lievito e lunghe giornate di lavoro. Nonostante gli impegni, Massimo si iscrive alla facoltà di Psicologia alla Sapienza di Roma. Anche se è alle prime armi, il pane gli riesce bene: le sedici pagnotte che sfornava il vecchio fornaio diventano presto duecento. In quegli anni conosce Anna Rita Prosseda, figlia del più grande fornaio di Norma.

Ernesta Santucci aiuta nel lavoro il marito Amleto
Si frequentano, si innamorano e si sposano nel 1981. Dalla loro unione nascono Elisa e, nel 1986, Angelo, che però muore neonato. L’anno successivo decidono di intraprendere il percorso per adottare una bambina. Ci vorranno tre anni di attese, documenti e speranze, ma nel 1989 partono per il Guatemala, dove abbracciano per la prima volta Liseth. Nel 1996, Massimo e Anna Rita allargano ancora la famiglia adottando Valentina.

Amleto Chima e Ernesta Santucci
Nel 1976 fonda con alcuni soci la DOL.CI.P.P. con il marchio Antica Norba. Intanto il vecchio proprietario del forno, colpito dai risultati ottenuti da Massimo, decide di non rinnovargli il contratto e riprendersi l’attività. Per non restare fermo, reagisce subito: demolisce un vecchio frantoio e apre un piccolo laboratorio di dolci tipici normesi. Ed è proprio lì che avviene la svolta.
L’incontro con Glauco Figini, il pasticcere di Latina
Un giorno, nel laboratorio di Massimo entra Glauco Figini, proprietario della più rinomata pasticceria di Latina e padre della sua compagna universitaria, Mariangela. Gli propone di acquistare alcuni macchinari per fare dolci, ma Massimo declina l’offerta: non è un pasticcere. Glauco però insiste e gli fa una proposta diversa: imparare il mestiere da lui. Alla fine lo convince. Per un anno intero (1978), ogni giorno, Massimo raggiunge la pasticceria Figini in Corso della Repubblica e impara l’arte pasticcera direttamente sul campo.

Ernesta e Adriana, madre e sorella di Massimo Chima. Alle spalle il logo storico dell'Antica Norba
Ormai esperto, nella sua bottega inserisce anche la pasticceria. Mentre i suoi genitori portano avanti l’attività, Massimo continua a studiare. Nel 1985 si laurea in Psicologia. Libero finalmente dagli impegni universitari, si dedica con passione alla lavorazione del cioccolato. A Natale crea il suo primo nocciolato, a Pasqua le prime uova artigianali. Con l’ingresso nella grande distribuzione organizzata, le richieste crescono rapidamente.

Massimo Chima illustra al sindaco Mario Cassoni ed altre autorità la sua nuova azienda
Nel 1990 Massimo inaugura un grande capannone e installa un impianto di produzione per rispondere alla crescente domanda. È il suo primo vero salto verso l’industria, ma senza rinunciare alla cura artigianale. Nello stesso anno intuisce le potenzialità dei paesi dell’Est, appena usciti dalla cortina di ferro. Scommette sull’Ungheria e apre una società a Budapest, ‘Latinum’, diventando distributore esclusivo di prodotti italiani. Un’altra sfida, un altro passo avanti.

Massimo Chima con i suoi dolci
L’esperienza ungherese si rivela molto positiva e dura circa quindici anni. Poi, per scelte strategiche, Massimo decide di concentrare tutte le sue energie sul territorio nazionale. Apre anche una trentina di negozi in tutta la provincia di Latina, alcuni con il marchio Pane e Cioccolata, e li affida in gestione. Ma Massimo è un imprenditore in continuo movimento, guidato da intuito e visione. Dopo qualche anno si dedicherà esclusivamente alla sua vera passione: l’industria dolciaria.

Il premio Ricerca e Innovazione ricevuto dall'azienda di Massimo Chima nel 2014
L’ingresso in azienda della figlia Elisa

Nel 2013 Elisa Chima entra nell’azienda di famiglia. Laureata in Farmacia e con un master in Nutrizione Clinica, porta una ventata di innovazione. Introduce ricerca e sviluppo, crea il marchio Food Up accanto allo storico Antica Norba e orienta la produzione verso nuove esigenze: prodotti per intolleranze, biscotti proteici, alimenti formulati con pochi ingredienti, poco processati e rigorosamente biologici. La sua è una rivoluzione silenziosa, ma profonda, che traghetta l’azienda verso un futuro sempre più attento alla salute e alla qualità.

Elisa Chima in braccio al nonno Amleto
Dal 2014, l’azienda riceve numerosi premi e riconoscimenti. La qualità e l’innovazione con il nuovo marchio attirano l’attenzione delle grandi aziende, che iniziano a guardare con interesse il lavoro portato avanti a Norma che grazie alla sua agilità produttiva, riesce a stare un passo avanti, soprattutto nel settore dei prodotti dedicati alle intolleranze; un segmento in cui le grandi industrie faticano a muoversi per via delle loro dimensioni.

Passaggio del testimone da Papà Massimo Chima alla figlia Elisa
Nonostante i tanti impegni, Massimo Chima non rinuncia alle sue passioni. Scrive commedie teatrali in dialetto normese, mantenendo viva la lingua e l’identità del suo paese. Suona la tromba fin da ragazzo, un legame con la musica che non ha mai reciso. Oggi guarda al futuro con serenità: l’azienda ha già trovato la sua erede naturale nella figlia Elisa, vulcanica e determinata, pronta a portare avanti l’azienda con la stessa passione e visione.

Massimo e la figlia Elisa: l'immagine evidenzia la loro grande intesa
L’incontro con Massimo ed Elisa Chima
Finalmente sono riuscito a incontrare Massimo Chima e sua figlia Elisa, che avevo contattato qualche tempo fa sui social. Mi accolgono negli uffici della loro azienda. Fin dai primi sguardi capisco che tra loro c’è una grande intesa, fatta di stima profonda. Una sorta di venerazione reciproca che non ha bisogno di parole per farsi notare.
Massimo hai avuto una vita lavorativa molto intensa, ha rimpianti?
“Qualche piccolo rimpianto. Quando ero bambino avrei voluto diventare prete, ma mio padre me lo sconsigliò. Ma ce n’è un altro un po’ più serio: per la laurea feci una tesi sperimentale, forse una delle prime in psicologia. Il professore mi avrebbe voluto come assistente, magari sarei diventato docente universitario, chissà? Però avrei dovuto abbandonare il mio lavoro. Alla fine sono soddisfatto di quello che ho fatto”
E dei pasticcieri Figini cosa mi dici?
“Credo di essere il loro erede spirituale”
Elisa, tu rappresenti il presente dell’azienda, come lo vedi il futuro?
“Lo vedo molto bene. L’azienda è in crescita e stiamo già pensando a nuove sfide: una di queste è il cibo per il controllo del peso”
Tuo padre non vuole proprio mollare, che ne pensi?
“Per me mio padre è un mito. Poi ognuno ha il proprio ruolo, lui in amministrazione e io nello sviluppo e nella produzione. Siamo complementari”

Massimo ed Elisa Chima: passato, presente e futuro dell'Antica Norba
A Norma, tra le rocce e i cieli dei monti Lepini, non volano solo i parapendisti. Volano anche i sogni, come quelli di Massimo ed Elisa Chima. Un padre visionario e una figlia determinata che, insieme, dimostrano come si possa crescere restando radicati alla propria terra, mescolando tradizione e innovazione, gusto e passione.
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