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Valerio Catoia: il ragazzo con la sindrome da ‘atleta’

La scorsa settimana vi ho raccontato la storia di Franco Gatto, l’uomo che nell’estate del 2023 perse la vita per salvare due bambine dall’annegamento. Oggi vorrei portarvi in un’altra estate, ma con un finale decisamente diverso. Era luglio del 2017. A Sabaudia, una bambina lotta contro le onde. Valerio Catoia, un ragazzo che fino a quel momento molti vedevano solo come “quello con la sindrome di Down”, non esita un istante: si tuffa e la salva. Da quel giorno, Stefano ha ricevuto premi, strette di mano, abbracci sinceri. E lui? È rimasto lo stesso: puro, incontaminato, profondamente vero. Ma, incredibilmente, ha anche ricevuto tanti insulti. Codardi. Vili. Scritti da chi si nasconde dietro una tastiera. Insulti arrivati da lontano, non certo dalla nostra città che per questi ragazzi sta facendo molto grazie a delle eccellenti associazioni.

Mi sono trovato a raccontare due storie di umanità e gesti eroici accaduti qualche anno fa lungo i litorali di Latina e Sabaudia. La prima ve l’ho narrata la settimana scorsa: è la storia di Franco Gatto, vittima del suo altruismo. Nell’agosto 2023, a Rio Martino, perse la vita riuscendo però a salvare due bambine trascinate dalle onde. La seconda è quella accaduta nell’estate 2017 sulla spiaggia di Sabaudia. Un ragazzo di diciassette anni riuscì a trarre in salvo una bambina che stava per annegare.

Valerio Catoia appena nato

Fortunatamente, in quel caso, tutto andò per il meglio. Insomma, due storie molto simili, ma con esiti purtroppo diversi. A unirle, però, è la grande umanità dei protagonisti, che hanno dimostrato un coraggio raro. Il ragazzo che salvò la bambina sulla spiaggia di Sabaudia si chiama Valerio Catoia. Ma ciò che colpì più di ogni altra cosa fu che Valerio è un ragazzo con la sindrome di Down.

Il sorriso di Valerio nei suoi primi anni di vita

Quel giorno diede a tutti una lezione, come se quel gesto fosse la cosa più naturale del mondo. Con il suo atto di coraggio ha dimostrato che il valore di una persona non si misura con le etichette o le presunte “limitazioni”, ma con ciò che si sceglie di fare quando conta davvero. Proprio come Franco Gatto, che ha perso la vita per salvarne due, Valerio ha incarnato quello spirito di altruismo che oggi appare sempre più raro, ma che resta la più nobile espressione dell’essere umano. E ora vi racconto chi è Valerio Catoia.

La storia di Valerio Catoia: atleta e poliziotto ad honorem

Valerio Catoia nasce a Priverno il 23 maggio 2000. È il primo di due figli: dopo di lui arriverà Gaia. Il papà, Giovanni, è nato in Francia ma ha origini pugliesi, di Foggia, ed è sovrintendente della Guardia di Finanza. Nel 1997 viene trasferito alla caserma di Latina, dopo aver prestato servizio in diverse località italiane. La mamma, Emilia Attademo, anche lei di origine pugliese, sposa Giovanni proprio nello stesso anno del trasferimento a Latina. Nel 1999 Emilia è finalmente in dolce attesa. Si sottopone ai controlli di routine: ecografie e tri-test; per verificare la salute del feto. Tutto risulta nella norma.

Giunta alla fatidica settimana del parto, Emilia è costretta a rivolgersi all’ospedale di Priverno: in quello di Latina, il reparto maternità è pieno. All’apparenza, dopo il parto, tutto sembra andare bene, ma Emilia nota alcune macchioline di sangue sui vestitini del neonato. Il motivo viene presto chiarito: i medici stanno effettuando dei prelievi, perché hanno dei dubbi. Il responso arriva dopo sessanta lunghi giorni: trisomia 21. Il bambino ha un difetto genetico: ha la sindrome di Down.

Valerio con il papà, Giovanni

Emilia chiede al medico come poter aiutare suo figlio a crescere. La risposta è una frase che resterà scolpita nella loro memoria: «Valerio è un fiore che non sboccerà mai» Una vera coltellata per i due giovani genitori, che però raccolgono quelle parole come una sfida. Da quel momento inizia il percorso di vita di Valerio. Già a tre anni, i genitori lo iscrivono in piscina. I bambini con sindrome di Down, soprattutto con trisomia 21, tendono ad avere un tono muscolare più basso: i muscoli possono risultare più flaccidi rispetto alla norma.

Valerio con la sorellina, Gaia

Il nuoto si rivela da subito un valido alleato per rafforzare il corpo e migliorare la coordinazione. Nel frattempo, Valerio inizia anche il suo percorso scolastico. Dopo le scuole elementari e medie, prosegue con le superiori al liceo “Manzoni” di Latina, dove conseguirà il diploma in Scienze Umane. Proprio durante gli anni del liceo, nell’estate del 2017, accade un episodio destinato a farlo balzare agli onori della cronaca.

Sabaudia 12 luglio 2017

Nel 2016 Valerio apprende le tecniche di salvamento; partecipa anche a una dimostrazione a Firenze e ottiene l’attestato. Quell’attitudine per il nuoto si rivelerà determinante il 12 luglio 2017. È un mercoledì. Giovanni decide di portare la famiglia al mare, a Sabaudia. Scendono in spiaggia libera, all’altezza dello stabilimento “Il Gabbiano Beach”. È una bella giornata di sole, ma il mare è mosso. Giovanni, Valerio e Gaia giocano a riva con le onde, finché all’improvviso vengono richiamati dalle grida di due ragazzine in difficoltà, a una decina di metri da loro.

Valerio e l'acqua, un elemento per lui naturale

Giovanni si tuffa per raggiungerle, ma la corrente è troppo forte. La più grande riesce da sola a mettersi in salvo , mentre l’altra resta bloccata, agitandosi nello stesso punto. Anche Giovanni entra in difficoltà e, rendendosi conto di non riuscire ad arrivare fino alla bambina, chiede aiuto al figlio. Valerio non esita un istante: si tuffa, la raggiunge con poche bracciate decise e, grazie alla tecnica appresa durante il corso di salvamento, la riporta a riva in sicurezza. Giovanni, dopo aver ingerito qualche boccata di acqua di mare, stremato, riesce a raggiungere la battigia.

Valerio intervistato dopo il salvataggio della bimba che rischiava di annegare

Intanto, sulla spiaggia si raduna una folla di curiosi. Tutti si complimentano con Valerio, compresi i due bagnini giunti sul posto per prestare soccorso. Il clamore mediatico è immediato: la notizia corre sui social più veloce della luce. Il giorno dopo, tutti i principali quotidiani nazionali riportano l’episodio. Non tarda ad arrivare anche la telefonata del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, seguita da quelle del Presidente del CONI, Giovanni Malagò, e del Presidente del Comitato Paralimpico, Luca Pancalli.

Valerio con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

In seguito all’eroico gesto, Valerio incontrerà più volte il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che lo nominerà Alfiere della Repubblica. Anche Papa Francesco si interesserà alla sua storia, riconoscendone il valore simbolico e umano. Nel frattempo, viene fortemente voluto nelle Fiamme Oro dal tecnico e sovrintendente Stefano Vando, allenatore e promotore del progetto di Paracanoa. Diventando, per volere del capo della Polizia di Stato, poliziotto ad honorem. Con il kayak, Valerio conquisterà alcuni podi in competizioni nazionali.

Valerio con Papa Francesco

La sua storia approda anche in televisione: Valerio è protagonista di una puntata del programma sulla disabilità “O anche no”, in onda su Rai 3, e compare nel docufilm I nuovi eroi, sempre prodotto dalla RAI. Inoltre, prende parte a un altro docufilm, “Grazie Michele”, che vincerà il Globo d’Oro 2023 e sarà presentato a Los Angeles. Tutto questo, per Valerio, è quasi un gioco. Lui resta puro nel suo mondo, circondato dall’affetto dei suoi genitori e della sorella Gaia, a cui è legatissimo.

Valerio con Francesco Totti sulla spiaggia di Sabaudia

Oltre alla canoa, Valerio coltiva una grande passione per la mountain bike (al punto che il papà fatica a stargli dietro), adora fare trekking, gioca a basket e non disdegna le maratone. Insomma, un vero atleta… altro che muscoli flaccidi! Da fare invidia a più di qualcuno. Purtroppo, però, il clamore mediatico porta con sé anche il rovescio della medaglia.

Valerio impegnato in una arrampicata

Gli insulti sui social

Purtroppo, il clamore mediatico ha attirato anche alcuni odiatori seriali: sui social si sono scatenati con frasi profondamente offensive contro Valerio: “Sembra un cane”, “Avrà preso il mongommone”, “Bisognerebbe sparargli” e altri insulti irripetibili. Nel 2019, il padre Giovanni decide di sporgere denuncia. Prima, però, prova a contattare in privato alcune di queste persone, nel tentativo di farle ragionare. Il risultato? Nuovi insulti, ancora più gravi. La Polizia Postale è riuscita a identificare solo due responsabili: un sardo e un toscano.

La famiglia Catoia

Ora la vicenda è nelle mani della magistratura. Penalmente, rischiano molto: l’accusa è di discriminazione razziale. Anche se gli offrissero del denaro, Giovanni rifiuterebbe. Non cerca soldi, ma rispetto. Porterà avanti la sua battaglia per la dignità di Valerio e per tutti i ragazzi nelle stesse condizioni, senza arretrare di un passo.

Valerio viene nominato poliziotto ad honorem

L’incontro con Giovanni al Circolo Cittadino

Con Giovanni già conoscevamo di vista. Lavorando al Palazzo M veniva spesso nelle pause di lavoro nel mio negozio.

Giovanni, parlami di Valerio

“Valerio è un ragazzo amorevole, ma anche molto testardo. Forse per questo riesce bene nelle discipline sportive. È bello stare con lui, si addormenta con il sorriso e si risveglia con il sorriso. Se dovessi rinascere, vorrei essere come Valerio in tutto e per tutto, per la sua bellezza d’animo”

Sugli insulti cosa dici?

“Se mi avessero chiesto scusa mi sarei fermato, ma loro hanno continuato e io vado avanti”

Valerio sa tutto?

“Lo abbiamo messo al corrente, ma non lo ha toccato più di tanto”

Una curiosità, la mamma della ragazzina salvata vi ha detto almeno grazie?

“Non l’abbiamo mai incontrata, perché quel giorno è andata via subito”

Valerio mentre si allena con il kayak K1

Valerio non è un eroe solo per ciò che ha fatto quel giorno in mare. È un esempio quotidiano, un fratello affettuoso e un figlio che ha trasformato una diagnosi in un trampolino. Il sorriso con cui si addormenta e si risveglia ogni giorno, come racconta suo padre, è la prova che esiste una forza gentile, disarmante, che non ha bisogno di parole per farsi capire. In un mondo che troppo spesso premia l’apparenza, Valerio è l’essenza. Ha salvato una vita. E chissà quanti, tra quelli che lo hanno insultato, nascosti dietro uno schermo, sarebbero stati capaci di fare lo stesso.

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