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Salvatore Palombi: l’attore di Latina, tra teatro fiction e pubblicità

Nelle mie storie ho già raccontato diversi attori di Latina, l’ultimo è stato Tullio Sorrentino che apparirà presto nella nuova stagione di Rocco Schiavone. Latina, che pare la bella addormentata della palude, ha prodotto tanti bravi attori e tante brave attrici, sia di teatro che di cinema. Purtroppo, il nostro teatro, aperto solo negli anni Ottanta, è stato chiuso per diverse stagioni e il “piccolo” è ancora serrato e da ristrutturare. Sarebbe bello vederli funzionare appieno regime per far esibire i nostri talenti che, vi assicuro, sono veramente tanti. Attori e attrici di Latina che magari non conosciamo, ma che hanno calcato la scena di palcoscenici importanti sul territorio nazionale. Tra questi, Salvatore Palombi: attore di teatro, cinema, fiction e spot pubblicitari.

Alternare personaggi del passato con quelli contemporanei della mia città, lo ritengo necessario. È un filo conduttore che dimostra quanta potenzialità abbia tuttora Latina. Adoro far conoscere la storia, ma è altrettanto piacevole far conoscere personaggi attuali che eccellono in vari settori. Quelli dello spettacolo, magari, li vediamo in tv, ma non sappiamo nulla di loro, nonostante siano nati e cresciuti a Latina. A cui, tra l’altro, sono ancora molto legati, pur vivendo lontani da diversi anni.

Salvatore Palombi primi anni '70

Nel mondo dello spettacolo abbiamo veramente tanti talenti: cantanti, attori, coreografi, musicisti, direttori d’orchestra… ne ho già raccontati diversi. Ognuno con la propria storia, ognuno con il proprio percorso artistico, ma tutti accomunati dalla passione per quello a cui si dedicano. Persone che hanno inseguito e realizzato i propri sogni, magari con sofferenza e tanti sacrifici, per poi gioire, ma anche cadere e rialzarsi: del resto fa tutto parte della vita.

Certo il mestiere dell’attore deve essere stato molto duro e complicato negli ultimi anni. La pandemia ha provocato disastri in tanti settori, a parte quello sanitario. Considerando che i teatri e i cinema sono stati chiusi per lungo tempo, immaginate quello che abbiano potuto passare chi viveva di recitazione. Di questo, ma anche di tanto altro, ne ho parlato con Salvatore Palombi, l’attore di Latina che ha recitato nei palcoscenici più importanti del territorio nazionale.

Salvatore Palombi: il suo percorso umano e artistico

Salvatore Palombi nasce a Latina il 7 dicembre del 1966. Secondo figlio di Vittorio Palombi, originario di Prossedi e di Angelina Maccotta, originaria di Pantelleria. Il papà Vittorio è un geometra, libero professionista. La mamma Angelina, si occupa della famiglia, ma purtroppo si ammalerà di un brutto male, proprio quando è in attesa di Salvatore.

La giovane Angelina farà in tempo a partorire il suo bimbo, ma un anno dopo, purtroppo, morirà. Salvatore e sua sorella Assunta, saranno mandati dai nonni a Pantelleria perché Vittorio, dovendo lavorare, non riesce a gestire i suoi piccoli figli. Dopo due anni, Assunta e Salvatore, faranno ritorno a Latina, quando il loro papà si sposerà in seconde nozze con Elvira D’Ubaldi, che accoglierà con amore i due bambini, come se fosse la madre: continuerà a farlo anche quando nasceranno i suoi due figli.

Salvatore Palombi anni '90 (Foto di Marcello Norberth)

Salvatore è un bambino tranquillo, tranne quando ha un cacciavite in mano, ma non fa miracoli come canta  Lucio Battisti: smonta ogni cosa che gli capita a tiro. Le elementari e le medie le frequenterà nella scuola Giuseppe Giuliano. Già dalle scuole medie inizia a recitare. Questa passione proseguirà alle superiori, al liceo scientifico Majorana. In quel periodo recita con alcuni amici. Il pomeriggio, invece di uscire, si organizzano e giocano a fare i teatranti e a scrivere testi. Nel frattempo inizia a studiare recitazione con l’attrice Lina Bernardi, che gli presenterà Vincenzo De Angelis, fondatore della compagnia teatrale il “Baule

2002 Salvatore Palombi con Mariangela Melato in "Amor nello specchio" regia Luca Ronconi

Frequenta anche un corso di danza classica e moderna, dove conoscerà Donatella Galeotti che diverrà sua grande amica. Con lei condividerà la passione per la recitazione e rimarranno sempre in contatto. Il suo primo spettacolo da attore, lo farà in un capannone industriale, ripulito per l’occasione dallo stesso De Angelis, dal titolo “Il matto e la morte”. Presa la maturità, per far contento il papà si iscrive nella facoltà di giurisprudenza, ma non è certo la sua aspirazione.

2008 in "Molto rumore per nulla" regia Gabriele Lavia

Tenta di entrare nell’accademia Silvio D’Amico per ben due volte, senza riuscirvi. Deluso decide di smettere con la recitazione e dedicarsi solo agli studi universitari. Ma una sua cara amica, Raffaella Diamanti, gli cambierà la vita: lo sprona a provare l’audizione al laboratorio di esercitazioni sceniche diretto da Gigi Proietti. Salvatore all’audizione andrà molto bene e verrà preso nel laboratorio. Il padre non gli parlerà per due mesi.

2013 in "Ghost-il musical" regia Stefano Genovese

Per farsi perdonare continuerà anche l’università. Al laboratorio teatrale di Proietti avrà come compagni di corso: Gabriele Cirilli, Flavio Insinna, Enrico Brignano… Trascorsi due anni, poco prima del saggio finale, il papà di Salvatore morirà a soli cinquantatré anni. Deciderà quindi di soprassedere con l’università, iniziando subito a partecipare ad alcuni spettacoli con Gigi Proietti, trasmessi dalla Rai. Ma il teatro comico/cabaret non è nelle sue corde, preferisce il teatro classico e contemporaneo.

2015 nel "Piccolo Principe" regia Chiara Noschese

In una audizione, il regista Giancarlo Cobelli lo inserisce nella sua compagnia e, per otto mesi, andrà in tournée nei più importanti teatri nazionali. Ed è solo l’inizio perché, in seguito, lavorerà con registi come: Gabriele Lavia e Luca Ronconi. Di quest’ultimo in “Amor nello specchio” sarà il protagonista maschile accanto a Mariangela Melato e Manuela Mandracchia. Inoltre lavorerà con molti altri registi di grande rilievo.

2016 in "Vecchi tempi" regia di Michael Rodgers

Nel 2000 è co-protagonista accanto a Raffaele Paganini e Chiara Noschese, nel musical della Compagnia della RanciaDance!” con la regia di Saverio Marconi. Nel 2013 interpreta Sam, il personaggio principale del musical Ghost, diretto dal regista Stefano Genovese, tratto dall’omonimo film con Patrick Swayze. Nel 2015 è il protagonista de “Il piccolo principe” diretto da Chiara Noschese. Oltre ai tanti spettacoli teatrali sarà protagonista in diversi cortometraggi e, nel 2019, lo sarà anche nel film: “Non si può morire ballando” diretto da Andrea Castoldi, disponibile sulla piattaforma Amazon Prime Video.

2019 "A Chorus Line" regia Chiara Noschese

In tv ha recitato in diverse fiction come: “La squadra”, “Il Clandestino”, “Doc – Nelle tue mani 3”, “Tipi da crociera”… Anche nella pubblicità è stato protagonista in molti spot: Superenalotto, Sky Italia, Samsung, MSC Crociere, Facile.it, Poste italiane, campagna ANAS per la sicurezza stradale “Guida e basta” e tanti altri ancora.

L’incontro con l’attore Salvatore Palombi

Il contatto con Salvatore l’ho avuto dalla mia amica Emanuela Gasbarroni, che mi ha esortato a scrivere di lui descrivendone le qualità professionali. Mi sono quindi documentato per conoscere meglio il personaggio. Veduto il suo lungo e prestigioso curriculum artistico, l’ho contattato. Salvatore sii è mostrato subito disponibile, nonostante non sapesse nulla di me e dei miei racconti. Per il luogo dell’appuntamento ha scelto il bar pasticcieria Turi Rizzo, precisandomi che la scelta è puramente affettiva.

Salvatore, come mai la scelta di darmi  appuntamento qui al Turi Rizzo?

“Turi Rizzo era il fratello di mia nonna, con la quale ho vissuto due anni a Pantelleria, dopo che mia mamma venne a mancare”

Mentre spiega la sua parentela arriva Gianmarco Bruni, ora maestro pasticciere nella pasticceria che fu del bisnonno Turi. Sono parenti ma non si conoscono. E con un pizzico di soddisfazione li presento: in qualche modo sento di essere un po’ l’artefice della ricongiunzione familiare.

Allora Salvatore, mi dicevi che sei tornato a vivere a Latina, come mai questa scelta?

“Diciamo che è stata una scelta forzata, ma non la vivo come una sconfitta. Ho vissuto per vent’anni a Roma e poi per altri dieci a Milano dove mi sono trovato molto bene. Poi la fine di una storia, la pandemia che per noi attori è costata tanto, non mi sono più potuto permettere di rimanere a vivere a Milano. Quindi ho scelto di tornare dove ho i miei affetti”

Quale è stato l’ultimo tuo lavoro importante prima della pandemia?

“Nel 2019 <<A Chorus Line>> uno dei musical più premiati nella storia di Broadway, diretto dalla regista Chiara Noschese. È stato un bel successo”

Quali sono stati i registi pontini con cui hai lavorato?

“ho lavorato con Clemente Pernarella e Massimiliano Farau. Con Clemente nel 2009 in <<The crack up>> e questa estate a Sermoneta in: <<Sogno di una notte di mezza estate>> di Shakespeare, nel quale ho recitato con Giada Prandi. Abbiamo fatto nove repliche e il successo non era affatto scontato. Con Massimiliano, invece, ho lavorato nel 2022 in: <<Pene d’amor perdute>> sempre di Shakespeare”

Ho visto il tuo curriculum: sei stato protagonista in tanti spot pubblicitari importanti, è un lavoro remunerativo?

“Una volta pagavano molto bene, ora non più. L’ultimo che ho fatto è con Poste Italiane, circa due anni fa”

Il prossimo lavoro?

“Entro dicembre dovrei debuttare con un nuovo spettacolo. Il testo: <<La capra>> è di Edward Albee e la regia di Massimiliano Farau, insieme a Clemente Pernarella e Melania Maccaferri”

Insomma una squadra tutta pontina?!

“Sì, tutta pontina e ne sono felice”

Salvatore Palombi in uno spot pubblicitario della De Longhi

Vi ho raccontato una storia contemporanea di un attore nato a Latina, ma conosciuto più nel panorama nazionale che in quello locale. Per me è stato un piacere raccontarlo come anche conoscerlo. Non è da tutti i giorni intervistare un personaggio come Salvatore Palombi, uno che ha proprio la faccia dell’attore… e credo sarebbe stato un vero peccato vederlo con la toga d’avvocato.

Foto copertina di Paolo Stucchi

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