Gli studenti del IV e V Agrario dell’Istituto San Benedetto di Latina, hanno incontrato, in videoconferenza, il professore Federico Ceschin per una lectio magistralis, organizzata dall’architetto Daniela Cavallo, responsabile del progetto della candidatura di Latina a Capitale Italiana della Cultura 2026. Gli studenti avevano aderito per la realizzazione di quattro post, pubblicati su Facebook, nella pagina ufficiale del Comune nata appositamente per l’evento 2026. Nell’apprezzare il loro impegno, si è voluto ringraziare gli studenti con l’incontro con il professor Ceschin. A me, il compito di coordinare l’evento.
Federico Ceschin si occupa di gestione e valorizzazione dei beni culturali e ambientali. È docente del Master in Narrazione di Viaggio presso l’Università di Tor Vergata a Roma e dirige il Corso di “Management della filiera delle destinazioni del turismo lento e sostenibile”, presso l’Istituto Tecnico Superiore Regionale della Puglia per lo Sviluppo dell’Industria dell’Ospitalità e del Turismo. Inoltre, è Presidente Nazionale di SIMTUR – Società Italiana professionisti mobilità dolce e turismo sostenibile, coordinatore della rete nazionale dei “Parchi Culturali Ecclesiali” della Conferenza Episcopale Italiana. Qualche giorno fa l’ho contattato per informarmi sui temi di cui avrebbe parlato agli studenti:
“Come ambasciatore del Patto europeo per il clima (presso la DG Clima della Commissione Europea) ho sempre piacere di toccare i temi della sostenibilità, soprattutto nelle scuole. Vista la specificità degli studi e delle vocazioni naturali del territorio e del paesaggio, vorrei presentare la nuova Visione di lungo periodo della UE per le zone rurali e la “traduzione” italiana con la piattaforma “Rurability” (www.rurability.it) che promuove un possibile “Rinascimento rurale”. Magari anche grazie alla candidatura di Latina a capitale italiana della cultura… Che ne pensa? Appare coerente con l’invito?” Molto coerente, ho risposto.
Il tema principale è stato quella della ruralità. E dove se non a Latina parlare di ruralità? La nostra città nasce a vocazione rurale, dalla sua fondazione fino agli anni cinquanta, quando poi sono arrivate le industrie. Il professore ha spiegato il turismo sostenibile e l’importanza di tornare a essere una città a vocazione rurale… Gli studenti hanno apprezzato e ascoltato con molto interesse le parole del professore. Alla fine della lezione i ragazzi hanno chiesto: come essere sostenibili in casa propria. Il professor Ceschin ha suggerito di acquistare cibo a chilometri zero, per una maggiore sostenibilità e di sostenere gli agricoltori locali. Insomma, detto tra noi, più mercati che supermercati.
La lezione è terminata e, con un messaggio, mi ha chiesto se gli studenti fossero rimasti soddisfatti. Ovviamente la risposta è stata positiva. Io invece gli ho chiesto la disponibilità per un incontro in presenza: senza esitazioni, mi ha risposto di fissare un appuntamento nel calendario 2024. La mia prima da coordinatore non mi è dispiaciuta. Fantastici tutti, anche i tecnici che si sono prodigati per risolvere un problema di connessione, ma alla fine tutto bene quel che finisce bene. Ora incrociamo le dita per il secondo step: entrare tra le prime dieci città candidate a Capitale Italiana della Cultura 2026.
