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Amedeo e Guido Anelli, i fratelli gommisti: 65 anni di officina possono bastare?

Sessantacinque anni con le mani sporche di gomma e il cuore pieno di sacrifici. Amedeo e Guido Anelli, due fratelli gommisti di Latina, sono un pezzo di storia della città. Da oltre mezzo secolo, la loro officina è stata un punto di riferimento per generazioni di automobilisti. Hanno cambiato e sistemato migliaia di pneumatici. E insieme a quegli pneumatici, hanno visto il mondo trasformarsi. Il tempo è passato e il pensiero di chiudere o cedere quell’attività pesa più di un macigno. La preoccupazione maggiore è la vertigine del tempo libero, dell’assenza improvvisa di quel lavoro che ha scandito ogni giorno della loro vita. Perché è difficile immaginarsi fermi. Più che libertà potrebbe sembrare un salto nel vuoto… Vi racconto la loro storia

Questa storia mi è stata suggerita dal mio amico Mauro Corbi. È la storia dei suoi gommisti di fiducia, due artigiani che, dopo aver superato abbondantemente i limiti d’età, hanno deciso di cedere l’attività o abbassare la serranda per sempre. Loro appartengono a quella categoria di artigiani che non smettono mai davvero di lavorare, fino a quando le forze reggono, continuano ad alzare quella serranda che non è solo un’officina, ma un pezzo della loro vita. Poi, però, arriva quel giorno in cui fermarsi non è un’opzione, ma una scelta obbligata.

È così Amedeo e Guido Anelli, gommisti da sessantacinque anni a Latina, si trovano davanti a quel macigno: smettere di lavorare. Hanno fatto i conti con il tempo. Con quel tempo che, per una vita intera, hanno tenuto fuori dalla porta dell’officina, impegnati a lavorare, e a rimanere sempre in attività. E adesso, invece, quel tempo bussa forte e non si può tornare indietro. Lo puoi fare solo con i ricordi. E io, quei ricordi li ho voluti imprimere con carta e penna, per i loro figli e nipoti. Ma anche per la memoria collettiva della città.

I fratelli Amedeo e Guido Anelli, gommisti da una vita

Amedeo e Guido Anelli nascono a Sezze, in provincia di Latina, rispettivamente il 10 novembre 1945 e il 6 maggio 1950. Amedeo è il primo dei sei fratelli, Guido è il terzo. Sono figli di Luigi, autotrasportatore, uomo instancabile che, con un piccolo camion, trasporta frutta per i mercati della zona. Con il tempo il lavoro cresce e Luigi acquista un camion più grande, sufficiente per affrontare viaggi più lunghi, soprattutto verso la Sicilia. Da lì torna carico di prodotti che consegna al mercato ortofrutticolo di Latina.

La mamma, Bianca Palmigiani, è il cuore pulsante della casa. Si prende cura della numerosa famiglia, destreggiandosi tra le faccende quotidiane e l’educazione dei sei figli. Nel 1955, Luigi prende una decisione importante: trasferirsi con la famiglia a Latina. Una scelta dettata sia dalle esigenze del suo lavoro di autotrasportatore, sia dal desiderio di offrire un futuro migliore ai suoi figli. Perché la città offre più opportunità rispetto al suo paese.

Per Amedeo il tempo della scuola finisce presto. Dopo la quinta elementare deve mettere da parte i libri. Non c’è spazio per continuare a studiare: è necessario contribuire al bilancio familiare. Anche lui, come tanti ragazzi di quel tempo, comincia a lavorare, spinto non solo dalla necessità, ma anche da quel senso di responsabilità che si respira in famiglia fin da piccoli. Inizia come apprendista da uno dei primi gommisti della città, Enrico Di Fazio, in via Cavour, vicino le poste centrali di Latina. Sarà per lui un’ottima scuola.

Amedeo Anelli

Anche Guido, cinque anni più tardi, seguirà le orme del fratello maggiore. Inizierà a fare esperienza nella stessa officina. Ma Amedeo deve partire per il servizio militare. Al ritorno il suo posto è già stato occupato. Comunque, non faticherà a trovarne un altro, questa volta nell’officina di Luciano Susani che ha un grande capannone all’inizio di Corso Matteotti, proprio vicino al canale delle Acque Medie.

Guido Anelli

Assolti gli obblighi di leva, anche Guido cambia padrone. Trova lavoro da Duprè Gomme, un’officina ben avviata, in viale XVIII Dicembre, sulla circonvallazione. Così, entrambi proseguono la loro strada nel mondo della riparazione e della manutenzione degli pneumatici, affinando le loro competenze, tra fatica, sudore e tanta determinazione.

Amedeo e Guido si mettono in proprio e trovano anche l’amore

Nel frattempo, anche la vita privata segue il suo corso. Amedeo si innamora di Rita Terenzi, una ragazza originaria di Cisterna di Latina, che lavora al mercato coperto, dietro a un banco di generi alimentari. Si sposano e mettono su famiglia: tre figlie, Barbara, Stefania e Valentina. Anche Guido trova l’amore in modo inaspettato. Durante una serata di svago alle giostre di via Lanuvio, conosce una ragazza romana, Annarita Scroccaro. È uno di quegli incontri che segnano un destino. Dalla loro unione nasceranno due figli, Stefano e Alessandro.

Il giorno delle nozze di Amedeo e Rita Terenzi

Dopo anni passati a lavorare alle dipendenze degli altri, imparando il mestiere, per Amedeo e Guido arriva il momento di fare il grande salto. L’idea di mettersi in proprio matura lentamente. Consapevoli dell’esperienza acquisita decidono di aprire, nel 1979, una piccola officina in via dei Lucani, dove inizialmente lavorerà solo Guido, che si è licenziato. Amedeo lo va ad aiutare la sera, dopo il suo turno di lavoro da Susani.

A poco più di un anno dall’apertura, il bilancio è già chiaro: il lavoro cresce, i clienti aumentano, e l’officina inizia a farsi un nome. Amedeo, che fino a quel momento era rimasto dipendente, decide di licenziarsi e dedicarsi completamente all’attività insieme al fratello. Ormai è fatta: i due Anelli, legati da un rapporto di fiducia, iniziano ufficialmente il loro percorso da imprenditori artigiani.

Guido e Annarita Scroccaro sposi

Passano una decina d’anni e, con la consapevolezza che il piccolo locale comincia a stare stretto, decidono di spostarsi in un punto più strategico, su via dei Volsci, una strada maggiormente trafficata. La scelta si rivela vincente: il lavoro aumenta notevolmente e la clientela si consolida. Ma Amedeo e Guido non si accontentano. Guardano avanti, sempre. Hanno un obiettivo chiaro in mente: trovare una sede su una via di grande transito, un luogo ancora più visibile, che possa garantire ulteriore crescita alla loro attività.

Via Don Torello l’ultima destinazione dell’officina ‘Anelli Gomme’

È nel 1995 arriva l’occasione giusta: trovano finalmente un locale che risponde pienamente alle loro esigenze: è in via Don Torello, uno degli ingressi principali di Latina. Quella posizione è strategicamente perfetta. Senza esitazioni trasferiscono lì la loro officina, portando con sé non solo attrezzature e macchinari, ma soprattutto la loro storia costruita in oltre venticinque anni di lavoro; il coronamento di un percorso fatto con grandi sacrifici.

A oggi sono passati cinquantacinque anni da quella prima piccola officina e ben sessantacinque da quando Amedeo, giovanissimo, iniziò a imparare il mestiere nell’officina di Enrico Di Fazio. Il mondo, nel frattempo, è cambiato radicalmente. Le auto, le abitudini, le tecnologie, persino il modo di comprare. Eppure, i fratelli Anelli non sono rimasti fermi. Nonostante l’età, si sono evoluti, aggiornando macchinari, attrezzature e competenze.

L'officina 'Anelli Gomme' di Amedeo e Guido in via Don Torello

Hanno saputo cavalcare anche la rivoluzione digitale: invece di subire la concorrenza delle vendite online, hanno trasformato il problema in un’opportunità, offrendo il servizio di montaggio per chi acquista le gomme sul web. Ma ora, il momento fatidico è arrivato; cedere l’attività o chiudere definitivamente entro un anno e lasciare un pezzo di sé alle proprie spalle.

L’incontro nell’officina dei fratelli Anelli

Quando arrivo i due fratelli sono entrambi al lavoro. I rumori e gli odori delle officine mi sono familiari, ne sono sempre stato affascinato. Mi presento a Guido, il più giovane, ma il suo sguardo non trasmette molto entusiasmo. Per un attimo penso quasi di essere inopportuno. Poi provo con Amedeo che mi guarda con diffidenza. Dopo qualche secondo mi dice: “Guarda che se è pubblicità non siamo interessati”. Solo quando spiego che non vendo nulla e che il mio unico interesse è raccontare storie, li vedo finalmente rilassarsi.

Amedeo, quali sono stati i momenti d’oro per la vostra officina?

“Gli anni Ottanta e Novanta sicuramente sono stati gli anni migliori”

E poi come avete fatto ad andare avanti con l’avvento delle vendite online?

“Con il nemico bisogna sempre trovare soluzioni… e noi le abbiamo trovate. Abbiamo iniziato a montare le gomme a chi le comprava su Internet. Così, oltre a non perdere lavoro, abbiamo anche conquistato nuovi clienti, che poi sono tornati da noi per tutti gli altri servizi: equilibratura, inversione gomme e via dicendo. E non è finita lì: abbiamo avviato anche collaborazioni con aziende di leasing e noleggio, occupandoci della manutenzione dei loro parchi auto”

Da quello che ho capito volete cedere o chiudere l’officina

“Ci siamo dati un anno di tempo se non riusciamo a cederla, la chiuderemo. Ormai siamo anziani”

Cosa vi spaventa?

“Il tempo libero. Dopo aver lavorato tutta la vita, abbiamo l’ansia del dopo”

L'interno dell'officina di Amedeo e Guido Anelli sempre in perfetto ordine

Ora Amedeo e Guido sono davanti a quel bivio che ogni artigiano teme più di ogni altra cosa: fermarsi. Chiudere quella serranda che per loro è stata molto più di un’officina, è stata una casa, una vita. Perché il lavoro non è mai stato solo lavoro, ma identità, appartenenza. E quando quella serranda si abbasserà per l’ultima volta, non sarà solo la fine di un’attività, ma la chiusura di un pezzo di storia della città. Una storia che oggi appartiene anche a tutti noi.

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