A Latina, chiude uno dei suoi simboli musicali: dopo quarant’anni di attività abbassa la serranda lo storico negozio di dischi ‘Freak Out’, punto di riferimento per generazioni di appassionati. In una città dove il commercio cambia volto a ritmo serrato, anche le note più familiari finiscono per svanire. Tra scaffali di vinili, CD e ricordi, si spegne una delle ultime voci di un’epoca in cui la musica si ascoltava, si sceglieva, si toccava. Oggi impazza la musica liquida che si acquista, ma soprattutto si ascolta, attraverso la rete Internet a discapito della qualità, ma il mondo va così e in certi casi peggiora. Vi racconto la storia di Lorenzo Di Masa, il fondatore del celebre negozio Freak Out di Corso Matteotti.
“Ecco, la musica è finita, gli amici se ne vanno…” Così cantava il Maestro Franco Califano. Ormai, gli amici che vanno in pensione o che hanno chiuso la loro storica attività cominciano a essere davvero tanti. Che malinconia… Ma nel cuore conservo tanti bei ricordi di quella affascinante e mai scontata Latina dove la cultura si respirava per strada, con i suoi numerosi negozi di dischi, gallerie d’arte, librerie e altre attività legate ad essa. Certo, il mondo va avanti e fa progressi in molti settori, ma in alcuni stiamo perdendo in qualità e nel contatto umano.
Oggi le serrande abbassate sono diventate parte del paesaggio urbano, e quando qualcuna riapre i battenti, potete star certi che sarà per una paninoteca o qualcosa legata al cibo, perché il panino virtuale, Amazon, non lo ha ancora inventato. Ma tutto il resto, purtroppo, è già stato inscatolato, spedito e consegnato in 24 ore.

Il negozio di dischi Freak Out di Lorenzo Di Masa in Corso Matteotti
Qualche giorno fa, un amico mi ha confidato che il negozio di dischi Freak Out di Corso Matteotti, dopo quarant’anni di onorata carriera chiude per sempre. Inutile dirvi che ho avuto una stretta al cuore: mi capita sempre quando vengo a sapere queste tristi notizie. Per me è sempre un grande dispiacere. E poi, i negozi di dischi hanno fatto parte anche della mia storia familiare: noi vendevamo impianti hi-fi, e i dischi erano il completamento naturale di quell’universo musicale.

L'interno del negozio Freak Out
Il primo a capitolare fu la Casa del Disco, storico negozio di Latina. Poi è arrivato Internet, con la sua rivoluzione silenziosa, ma devastante. I supporti fisici hanno perso terreno, le vendite sono crollate, e i negozi specializzati hanno iniziato a scomparire uno dopo l’altro. Invece, Lorenzo Di Masa, il fondatore di Freak Out, non si è arreso, ha resistito fino alla fine.

Latina anni '70: Lorenzo Di Masa con la sua chitarra
Lorenzo è un vero poeta del disco: in quarant’anni ha sempre saputo consigliare al meglio tutti i suoi clienti, spesso molto esigenti. Ora però va in pensione, e quindi è giunto il momento di raccontare la sua storia, quella di un protagonista di una città in fermento, tra sogni, vinili e vetrine illuminate.
Lorenzo Di Masa e quel sogno realizzato

Lorenzo Di Masa nasce a Latina il 25 febbraio 1958. Primo di tre figli. Dopo di lui il fratello Carlo e la sorella Alessandra. Il papà Aldo, setino di nascita, si trasferisce a Latina nei primi anni Cinquanta, ed è un ispettore sanitario. La mamma, Olanda, è originaria di Genzano; i suoi genitori sono arrivati a Littoria nei primi anni Trenta; il padre era cameriere all’Impero; primo ristorante della città della famiglia Silvestri.
Lorenzo frequenta le scuole elementari in Piazza Dante, mentre le scuole medie al Palazzo M. All’uscita si sofferma spesso, incantato, davanti alle vetrine della Casa del Disco in Corso della Repubblica. Si innamorerà della musica già da bambino e, a undici anni, inizia a strimpellare la chitarra. Suona anche in un gruppo di coetanei che si chiama: ‘The Golden Tigers’. Il repertorio è prevalentemente Progressive, arricchito da brani originali scritti dal gruppo. Per le scuole superiori si iscriverà all’istituto Vittorio Veneto per diventare ragioniere.

Latina anni 1975: il gruppo musicale 'Cielo' da sx Paolo Capasso, Antonio Becherucci, Lorenzo Di Masa, Giorgio Raponi ed Eugenio Becherucci
Per coltivare la sua passione, durante l’estate lavora nei campi: raccoglie cocomeri e partecipa alla vendemmia: il guadagno lo spende in strumenti musicali, dischi e impianti hi-fi. Ottenuto il diploma nel 1976, inizia a lavorare in un’industria di mobili a Sabaudia. Il lavoro viene interrotto dal servizio militare. In seguito lavorerà a Latina in una impresa di costruzioni, poi alla Cartotecnica Pontina e infine a Pomezia, in una grande azienda informatica del gruppo ITT.
Nel 1981 si avvicina sempre di più alla musica: entra come socio amministrativo nella Cooperativa Musicale di Latina, a tutti gli effetti una scuola di musica. Ma è nell’aprile del 1985 che realizza il sogno della sua vita: apre, in società con l’amico Sante Ceccacci, un negozio di dischi nella Galleria Pennacchi, chiamato ‘In Musica’. Dopo circa un anno, Sante lascia l’attività e lui continua l’avventura commerciale in tutta autonomia . Dopo sette anni decide di trasferirsi in via Adua.

Lorenzo Di Masa mentre lavora nel suo negozio
Lorenzo al suo negozio dà un’anima. Lo modella a sua immagine, secondo i suoi gusti musicali, le sue passioni, le sue scoperte. Alcuni dischi li trovi solo lì, perché è lui a sceglierli, a crederci. Il suo non è solo un negozio: è un rifugio per chi cerca qualcosa di diverso, un luogo di culto, un tempio, per appassionati e curiosi. Un negozio di nicchia, certo, ma con un’identità forte e inconfondibile.

Interno del negozio Freak Out
Nel 1996 sente che è tempo di cambiare di nuovo. Sceglie una strada più viva, piena di gente, di storie che si incrociano ogni giorno. Si sposta così in Corso Matteotti. Sostituirà anche il nome, perché il tempo è maturo per qualcosa di nuovo. Nasce Freak Out. Intanto là fuori il mondo cambia in fretta. I supporti musicali evolvono, scompaiono, si trasformano. Lorenzo, che ha vissuto l’epoca d’oro dei vinili, delle audiocassette, dei CD e perfino dei DAT, non lo sa ancora, ma dovrà reinventarsi di nuovo…

Lorenzo Di Masa alla chitarra con accanto il compianto Pier Mario De Dominicis
Gli anni Duemila porteranno una nuova rivoluzione: la musica liquida. Invisibile, impalpabile, ma ovunque. Niente più scaffali o custodie: basta un clic, una connessione, e tutto il mondo sonoro è lì, a portata di orecchio. È una svolta radicale. Per qualcuno è libertà. Per altri, la fine del rito. Ma Lorenzo è ancora lì, tenace, con lo stesso amore di sempre. Pronto ad ascoltare, a capire, adattarsi. E fortunatamente, chi ha orecchio lo sa: la vera qualità, quella profonda, calda, viva… non si trova nello streaming, ma nei solchi di un vecchio vinile.

Il gruppo musicale dei Folk Road: Lorenzo Di Masa secondo da dx
Lorenzo inizia a vendere anche online perché capisce che il mondo sta andando in quella direzione. Sarà anche la sua salvezza, ma gli anni passano e inesorabilmente arriva il momento di staccare e di andare in pensione. E proprio quest’anno il suo negozio taglia un traguardo storico: quarant’anni di attività. A Latina è un record assoluto per un negozio di dischi, superando perfino la leggendaria Casa del Disco. Un traguardo che sa di storia, di passione, di musica vissuta fino in fondo.
L’incontro con Lorenzo Di Masa mentre smonta il suo negozio

Fa effetto entrare in un negozio che sta chiudendo definitivamente, so bene cosa si prova: mille pensieri e mille ricordi si affollano nella mente, mentre smonti tutto. Lorenzo è lì che inscatola alcuni vinili, ma i suoi occhi azzurri lasciano intravvedere un velo di malinconia. Poi però mi fa un regalo inaspettato, toglie il panno che copre il suo giradischi Thorens TD 165 e mette un disco. Il suono caldo del vinile riempie lo spazio, ormai semivuoto. Per un attimo il tempo si ferma. E il negozio, anche se solo per un momento, torna a vivere.
Lorenzo, hai proprio deciso di farmi commuovere?
“Sai quanti anni ha questo giradischi? Quasi cinquanta, lo acquistai nel tuo negozio nel 1976. Raccolsi non so quanti cocomeri per comprarlo. Ancora funziona perfettamente” E sì, mi sono proprio commosso.
Quanto ti dispiace chiudere?
“Tantissimo. Il negozio è stato il mio mondo, ma soprattutto perché è stato il sogno che si è avverato e che avevo fin da bambino. Per me più che un lavoro è stata una passione”
Cosa ti mancherà del tuo negozio?
“Mi mancheranno le persone e l’opportunità di conoscerne altre”
E con l’amore, a parte la musica, sei sposato, accompagnato?
“No, ho avuto diverse relazioni e tutte nate in negozio, non poteva essere altrimenti, visto che ho passato più tempo qui dentro che altrove”
Cosa farai adesso?
“Mi dedicherò sempre alla musica. Suono ancora la chitarra e con alcuni musicisti di Latina e di Roma abbiamo un gruppo musicale: i Folk Road. Ci esibiamo una volta al mese in un pub qui a Latina: al Doolin”
E adesso chi vorrà un buon disco?
“In via IV Novembre c’è La Vinileria, il negozio di Alberto Dalla Libera. Da ragazzino veniva spesso qui da me. È un grande appassionato di musica e di vinili. Possiamo dire che si è formato tra questi scaffali”

Il giradischi Thorens TD165 (funzionante) acquistato nel 1976 nel negozio Andreoli hi-fi
“Ecco, la musica è finita, gli amici se ne vanno…” Ma certe canzoni, come certi luoghi, non finiscono mai davvero… restano nel cuore, nei ricordi, nei racconti. Freak Out non è solo un negozio che chiude, è la fine di un’epoca. Ma anche la prova che i sogni, se vissuti fino in fondo, lasciano un segno indelebile.