La storia dell’avvocato Angelo Tomassini: dalle rocce di Norma alle aule del Senato

La storia dell’avvocato Angelo Tomassini: dalle rocce di Norma alle aule del Senato

In un piccolo paese abbarbicato sui monti Lepini, dove le case si affacciano sul vuoto come a cercare l’infinito, nacque un uomo il cui destino avrebbe intrecciato le aule di tribunale, le trincee della storia e i palazzi della politica. Avvocato per vocazione, politico per passione, durante la Seconda guerra mondiale venne strappato alla sua terra e alla sua toga per andare al fronte, finendo poi, come tanti altri militari italiani, internato in un campo di concentramento in Germania. Ma né il filo spinato, né l’esilio riuscirono a spegnere la fiamma che lo animava. Al suo ritorno, avrebbe trasformato la resilienza in impegno civile, sedendo infine tra i banchi del Senato della Repubblica. Dalle alture silenziose di Norma al fragore della politica romana, questo è il viaggio di Angelo Tomassini: un uomo che attraversò il diritto, la guerra e gli ideali.

Giorgio Fratini: l’avvocato che voleva fare l’architetto

Giorgio Fratini: l’avvocato che voleva fare l’architetto

Nelle mie oltre trecento racconti, non ricordo di aver mai scritto di avvocati. Non per una scelta consapevole, ma semplicemente perché non mi era mai capitato. Tra i professionisti, gli avvocati, si sa, non sono i più amati. Tuttavia, come in tutte le professioni, dipende poi dalla sensibilità della persona. Tra i miei amici che praticano la professione forense c’è Antonio Fratini che conosco da ragazzino, in una nostra lunga chiacchierata mi ha raccontato la storia di suo papà Giorgio, anch’egli avvocato, e di suo nonno Roberto pioniere di Littoria.