Nilde Ricci: la signora dell’alimentari da sessant’anni dietro al bancone

Nilde Ricci: la signora dell’alimentari da sessant’anni dietro al bancone

Da sessant’anni, al civico 7 di via Fratelli Bandiera, c’è un piccolo alimentari dove il tempo sembra essersi fermato. Dietro il bancone, tra scaffali ordinati, profumo di salumi e pane fresco, c’è Nilde: 85 anni, uno sguardo dolce e dai modi gentili. Un tempo, tutto intorno era un brulicare di botteghe e volti amici. Poi negli anni Settanta e Ottanta la trasformazione della città. Anche l’arrivo di un supermercato, proprio accanto alla sua bottega. Ma lei è rimasta lì, determinata… Apre ogni mattina con la stessa cura di sempre, accoglie con il sorriso chi entra e dice che andrà avanti finché ce la farà. E chi la conosce, lo sa: lo farà davvero. Vi racconto la sua storia.

Massimo Chima: l’Antica Norba e quell’eredità spirituale dei pasticcieri Figini

Massimo Chima: l’Antica Norba e quell’eredità spirituale dei pasticcieri Figini

Incastonata tra le rocce dei monti Lepini, Norma si affaccia vertiginosamente sulla pianura pontina, offrendo uno dei panorami più suggestivi del Lazio. Meta prediletta per chi ama librarsi nel vuoto con un parapendio. Ma il paese custodisce anche storie radicate nella terra, nei sapori e nelle tradizioni. È qui che nasce l’avventura di Massimo Chima che, con passione e visione, ha dato vita all’Antica Norba: un’azienda dolciaria che affonda le sue radici nel territorio e si è specializzata in creazioni d’eccellenza. Protagonista di un racconto fatto di gusto, identità e innovazione, l’azienda guarda lontano. Ma tutto questo lo deve a una famiglia friulana, che aprì la prima pasticceria a Littoria, in particolar modo a Glauco Figini.

La storia dell’avvocato Angelo Tomassini: dalle rocce di Norma alle aule del Senato

La storia dell’avvocato Angelo Tomassini: dalle rocce di Norma alle aule del Senato

In un piccolo paese abbarbicato sui monti Lepini, dove le case si affacciano sul vuoto come a cercare l’infinito, nacque un uomo il cui destino avrebbe intrecciato le aule di tribunale, le trincee della storia e i palazzi della politica. Avvocato per vocazione, politico per passione, durante la Seconda guerra mondiale venne strappato alla sua terra e alla sua toga per andare al fronte, finendo poi, come tanti altri militari italiani, internato in un campo di concentramento in Germania. Ma né il filo spinato, né l’esilio riuscirono a spegnere la fiamma che lo animava. Al suo ritorno, avrebbe trasformato la resilienza in impegno civile, sedendo infine tra i banchi del Senato della Repubblica. Dalle alture silenziose di Norma al fragore della politica romana, questo è il viaggio di Angelo Tomassini: un uomo che attraversò il diritto, la guerra e gli ideali.

Don Cesare Boschin: il martirio di un grande parroco… dimenticato dalla giustizia

Don Cesare Boschin: il martirio di un grande parroco… dimenticato dalla giustizia

A Latina, nel corso degli anni, non sono mancati parroci di straordinario valore, figure che hanno avuto un ruolo sociale fondamentale. A partire da Don Carlo Torello, primo parroco della città, per poi proseguire con altri sacerdoti che, con discrezione e coraggio, hanno saputo ascoltare e aiutare le persone in difficoltà. Ma tra tutti, c’è stato un prete che ha scelto di farsi carico di un’intera comunità, quando ha compreso che qualcosa di profondamente corrotto minacciava il territorio intorno al suo borgo. Quel prete si chiamava Don Cesare Boschin, parroco della Santissima Annunziata a Borgo Montello. Aveva cominciato a indagare e denunciare quello che avveniva nella discarica del borgo. Ma tutto si è interrotto bruscamente la notte del 29 marzo 1995, quando barbaramente uccisero Don Cesare.